 | •~AlÎc&~• |
| | Allora, premettendo che nessuno leggerà la Fic, vi elenco le regole per una buona convivenza e per capir bene la Fic:
~
~Parlerà di Harry Potter.
~Sarà una Fic molto lunga.
~I Capitoli verranno inseriti quando avrò tempo [scuola v.v].
~Alcuni capitoli tratteranno di argomenti delicati, avvertirò in seguito quali
~Ci saranno anche errori ortografici, spesso e volentieri v.v,quindi se ne vedete di gravi avvertitemi.
~Le critiche saranno ben accette purchè costruttive.
~Avvertenza di Crack-Pairing
~Certe volte mi rivolgerò a voi per decidere chi far schiattare le sorti della storia
~Detengo i diritti sulle immagini modificate da me e sulla storia, tutto il resto appartiene a J.K Rowling e alle carissime persone su Tumblr che hanno postato le immagini
That's All
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~Capitoli~
~ I Sospiri Del Mio Cuore ~
«Lils scendi da quella macchina, prendi i bagagli di tutti e portali in casa.
Io e Penelope ti raggiungiamo subito.» mi ruggì una voce.
So a chi appartiene. Solo lui mi parla così. Gli altri non potrebbero neanche se volessero.
Questa voce appartiene una persona, a una condanna, a un destino.
Harry James Amycus Harnold XVIII nonostante i suoi quarant’anni, era ancora un bell' uomo. E, per quanto schifo potesse farmi l’idea di mio padre che si rotolava su una qualunque superficie piana con una donna che non fosse mia madre (beh, anche con lei… insomma, credo che a tutti i figli farebbe piacere credere alla storia della cicogna), avrei dovuto immaginare che dopo il divorzio non avrebbe preso un voto di castità. Soprattutto se mio padre è un re.
A volte capitava addirittura che mi parlasse delle tizie con cui usciva e generalmente sopportavo l’idea di lui e un altra piuttosto bene, a patto che non portasse nessuno delle sue ammiratrici a casa. Oddio, magari ce le portava comunque, ma, come si dice, occhio non vede, cuore non duole. E figlia non distrugge mezza galassia.
Di una cosa, comunque, ero sempre stata sicura: mio padre non si sarebbe mai risposato.
… E quando mai io avevo avuto ragione su qualcosa?
« Sono troppo impegnata a pregare e a maledirti per ammirare la nostra, sicuramente, bellissima e lussuosa casa » risposi sarcasticamente a papà.
Ma non è vero.
Non penso a questo, figurarsi.
Penso a mamma. Già.
A quella dolcissima donna. Ora penserete a quanto sia bella mia madre.
Ma vi sbagliate. Mamma era bella, sì, ma a modo suo. La vera bellezza di mamma stava nel cuore e la mostrava solo a chi la avrebbe apprezzata senza disprezzo. Ed è in quello che mamma si distingue da tutte le altre donne
E papà ce la fece. Riuscì a trovare quella bellezza e, di conseguenza, l'amore di mamma.
Da quell'unione sono nata io. ''Erano le persone più felici al mondo'', rammentano le persone di corte.
Ma, tutte le cose belle finiscono. E la loro finì quel maledetto 14 Febbraio 2006.
Mamma , infatti, se ne andò quando io avevo la tenerissima età di 4 anni, due mesi e diciotto giorni.
Esatto, tutto di colpo.
Se ne andò come la neve ad Aprile.
Come il sole, stanco di dover stare a occuparsi di tutte le persone del globo, che neanche lo ringraziavano.
E mamma era uguale a quel sole, stanco delle responsabilità. O come quella neve, esausta di dover resistere e lottare contro le temperature avverse.
Sì, lo rammento come se fosse ieri.
Mamma e papà non facevano che urlare e insultarsi a giro per casa in quel periodo. Era una cosa bruttissima, sentirli sbraitare, senza ritegno, per il castello.
Ricordo che, una volta, ho cercato di intromettermi nei loro discorsi ( infondo, ''ero troppo piccola per capire'') e papà ha cercato di darmi uno schiaffo, ma non ci è riuscito perché mamma mi ha spintonato via contro il muro dove sono rimasta fino a quando lei non ha urlato queste parole, andandosene subito dopo: « Ti rovinerò, Harry, puoi giurarci. » che , dette da lei, una persona solare e radiosa, suonavano ancora più fredde, distaccate, pungenti.
Ho pianto molto.
Credo di aver versato tutto il fiume Nilo in quei tempi. Forse anche qualcosa in più…
Dopo quell'accaduto, papà cominciò a bere, a vedere sconosciute e a tornare tardi al castello.
Lo vedevo di rado, molto di rado. Giusto una volta al mese, quando mi presentava una nuova ragazza. Bellissima, dev'esser detto, ma bella fuori. Perché dentro erano tutte uguali: fredde e insensibili.
Ma papà non se ne accorgeva. Non se ne è mai accorto.
Nemmeno quando le ''sue donne'' mi trattavano male.
E' per questo che non posso perdonarlo.
Perché lui c'era sempre quando mi beffeggiavano, quando mi trattavano come una serva. Ma Rideva. Rideva e basta.
E mamma non l'avrebbe mai fatto.
Mamma mi avrebbe protetto.
Mamma mi avrebbe difeso.
Se avesse potuto, l'avrebbe fatto. Ne ero sicura.
Ma allora perché non è mai venuta a portarmi via con sé?
***
Scesi dalla limousine e, trasportando i miei bagagli, raggiunsi l' imponente cancello della villa.
C'era un grosso cartello sopra con su scritto:-
Villa Gaunt
Gaunt, che cognome orribile. Papà non poteva cercare meglio? Poteva scegliere una che, per cognome, faceva non-me-ne-frega-niente-della-ricchezza-voglio-solo-sposarti-per-il-tuo-carattere-non-per-i-tuoi-soldi.
Questa sarebbe stata una ragazza che avrei apprezzato, ma quando mai i genitori di oggi danno un cognome del genere al proprio figlio?
Decisi di non perdere altro tempo, attraversai il giardinetto (chiamarlo così è un po' un ossimoro, diciamo che era una giardinone) ed entrai in ''casa''.
La ''casa'' in questione sembrava un'abitazione per circa 400 persone.
Dal soffitto, altissimo, pendeva un grande lampadario di cristallo stile ''interno Titanic'' da cui si potevano vedere i vari piani disposti al di sotto di esso.
I muri erano per la maggiore di colore scarlatto con strani simboli incisi con il nero sopra; il pavimento era di un oro così ben lucido, così pulito che potevo specchiarmici sopra.
L'arredo era raffinato, da veri aristocratici e ben fatto sia in fatto di colori che di materiali.
« E' una meraviglia, vero? Lo so, i miei genitori ci sapevano fare. Concorderai con me che è molto meglio di casa vostra, così vecchia e grigia.» disse,con quella sua voce altezzosa, Penelope.
Fermi tutti!! Innanzitutto la nostra casa è vecchia perché discendiamo da una famiglia reale che ci abitava già dal 1500, eh!
Poi è diventata grigia per colpa sua, mica per colpa mia! Questa donna porta solo disgrazie, ovunque vada!!
Penelope è '' l' attuale amore afrodisiaco di papà'', il quale si ostina a chiamarla ''amore, tesoro etc…' , ma non solo!
Vuole che inizi a chiamarla mamma, ma io giammai lo farò.
Quella è una brutta zitella inacidita cronica e brutta come la fame!
...D'accordo, non lo è. Sono io che vedo in ogni nuova compagna di papà il mostro delle paludi dopo una seduta dall'estetista e con il carattere di un ultra centosessantenne in crisi.
Infatti non è male: capelli biondo cenere, occhi grigi, carnagione chiara e ben fatta in tutte le angolazioni.
Ma io la odio, punto.
«La nostra casa non è vecchia, né tantomeno grigia per tua informazione. E per una volta evita di comportarti come una principessa viziata, brutta scorfana che non sei altro. » urlai furiosa.
« Lils, piantala! Non ti azzardare a usare quel tono con Penelope, e ora fila in camera tua!
Sarai richiamata dalla servitù per cena, anche se non te la meriti!!» mi sbraitò mio padre rosso dalla rabbia.
Rivolsi un ultimo sguardo di fuoco ai due e me ne andai furiosa in camera mia sbattendo la porta.
Come avevo fatto a trovarla? C'era una grossa Lily scritta sopra la porta.
La mia camera non era tanto male: aveva le pareti color avorio e una grossa finestra visibile appena entrati.
Il letto era sulla sinistra , accanto a un mobile in legno di castagno con tutte le incisioni floreali.
C'era anche una grossa scrivania sulla destra con sopra un computer ultima generazione.
Perfetto, ora cosa faccio?
Semplice.
Mi metto sul letto ad ascoltare musica come se non ci fosse un domani per le prossime due ore e mezzo.
Come se la cosa non mi annoiasse...
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