Anime succulente...

Emma: stavo passeggiando tranquillamente per il mercato, era pieno zeppo di persone e soprattutto di ragazzi carini da sedurre per poi rubargli l'anima. Ecco cosa ci facevo lì, non volevo acquistare nessun genere di articolo solo… trovare il soggetto che mi avrebbe divertita per qualche ora (e che forse per un po' mi avrebbe anche portata alla soddisfazione, non si sa mai) e che poi mi avrebbe nutrita. I miei occhi passavano da una persona all'altra.

Dash
Ero ad una bancarella. Ero uscito dal mio appartamento e avevo notato che oggi era giorno di saldi.
Vidi parecchi miei amici di quelle parti e li salutai con un cenno del capo.
Poi mi avvicinai ad una bancarella in particolare. Vendeva armi. Mi avvicinai perché avrai visto un pugnale bellissimo. Elsa d'argento intarsiata e lama nera... Non so di che materiale fosse mi scusi, quanto costa?

Emma: il mio occhio cadde su un ragazzo fermo di fronte ad una bancarella di armi "Quella è la preda perfetta!!!" mi dissi, allora mi avvicinai a lui, quando gli fui proprio dietro attesi che facesse un passo indietro per ammirare meglio l'oggetto che aveva addocchiato e quando lo fece, mi buttai a terra facendo cadere la borsetta, come se mi avesse spinta dal davanti Ahi! esclamai, massaggiandomi la testa "Un po' di teatralità non fa mai male…" mi dissi.

Devon
Mi voltai di scatto lasciando il pugnale sul banco.
o mio dio! Mi scusi signorina! Proprio no l'avevo vista! Mi permetta di aiutarla ad alzarsi! dissi con troppi fronzoli come al solito.
Senza che mi desse il suo consenso la aiutai ad alzarsi e le spolverai i vestiti.
Non potei fare a meno di contare che bella ragazza fosse...

Emma: gli sorrisi Mi scusi lei, sono così sbadata… oh, posso darti del tu, vero? poi, dopo aver raccolto la borsetta, gli porsi una mano Io sono Emma, Emma Klow. mi presentai. Con quel ragazzo non sarebbe stato facile, ma era quello che mi piaceva di più nelle prede… dover lottare per averle.

Devon
Rimasi stupito. Si era presentata. Non potevo essere scortese.
piacere. Io sono Devon Harley. le sorrisi e la ammirai per qualche secondo. Cavolo se é bella... E credo di essere pure arrossito. Che figura!

Emma: era arrossito "Buon segno, ragazza, buon segno!" mi dissi, poi gli sorrisi Ma puoi chiamarmi Em! aggiunsi. Poi mi accorsi che dovevo trovare una scusa per portarlo nella mia stanza, quindi iniziai a studiare un piano.

Devon
e tu Dev! dissi impacciato portandomi una mano dietro la nuca.
dove abiti? Non ti ho mai visto da queste parti. Che fortuna. Non capita mai di trovare una ragazza dolce e bella come lei. Pensai arrossendo ancora probabilmente.

Emma: gli sorrisi Abito proprio qui vicino, vuoi venire a dare un'occhiata a casa mia? gli chiesi dolcemente. Poi mi affiancai a lui e, senza dargli il tempo di rispondere, gli sfiorai un braccio con un dito Non preoccuparti, ci vogliono solo pochi minuti. aggiunsi.

Devon
beh io... la cosa si stava facendo strana. Possibile che si fidasse così degli estranei?
e se fossi un pervertito? Non dovresti fidarti così degli sconosciuti! le dissi con spontaneità.

Emma: "Merda!" pensai, però non diedi a vedere il mio disappunto. Gli sorrisi con falsa ingenuità Ma tu non sei un estraneo, no? gli dissi, poi gli afferrai la manica della maglia e lo trascinai con me verso casa mia Ma se proprio ci tieni, dimmi qualcosa di te mentre camminiamo.

Devon
Ok adesso ero preoccupato. Mi staccai da lei in modo brusco.
hey! Lasciami sai! Che vuoi fare!?
E da in mezzo alla strada la guardai con estremo disappunto

Emma: "Porco cane! Qui ci vuole il piano di riserva!" mi finsi stupita e ferita Ma… ma… io volevo solo essere gentile! gli dissi, facendomi lacrimare un po' gli occhi. La gente intorno ci fissava, me con uno sguardo carico di comprensione e affetto (soprattutto dovuto al mio balcone, credo) e a Devon uno carico di rimprovero e disprezzo… insomma, che razza di ragazzo fa piangere una bella signorina come me?!

Devon
Per una volt mi infischiai di quel che pensa la gente.
Forse era matta. Già, doveva proprio essere così.
Mi avvicinai a lei con cautela ok ok, ma prima ti voglio mostrare un bel posto. dissi con voce mielosa e dissuasiva.
La presi per mano e la tirai leggermente verso il manicomio dietro l'angolo.

Emma: strattonai il braccio, liberandomi dalla sua mano Non sono matta! gli dissi, capendo dove mi stava portando. "Uffa, questo è più difficile del previsto!" poi decisi di cambiare tattica, quindi abbassai lo sguardo fissandomi i piedi Scusa, io volevo essere solo gentile e diventare tua amica… ma forse ho scelto l'approccio sbagliato, che ne dici di fare un giro per il mercato? gli chiesi, avrei dovuto aspettare ancora un po' per la sua anima.